VINI
La regione presenta diverse zone vocate ad una viticoltura di qualità come la zona del Vesuvio, il Salernitano e l'Avellinese dove nascono numerosi ed ottimi vini tra cui il Fiano di Avellino (DOCG) prodotto dal vitigno omonimo, dal colore giallo paglierino, odore caratteristico ed intenso, sapore secco ed armonico; il Greco di Tufo (DOCG) prodotto dal vitigno omonimo, dalcolore giallo paglierino o giallo dorato, profumo netto e gradevole, sapore asciutto, tenue ed armonico. Tra i vini rossi, ricordiamo: il Taurasi (DOCG) prodotto dall'Aglianico 100%, colore rubino intenso con riflessi granati, di notevole struttura, estremamente longevo, l'Aglianico del Taburno (DOC) prodotto nella provincia di Benevento, un vino dal colore rosso granato, odore persistente, sapore asciutto e tannico. Infine, ricordiamo il famoso Lacryma Christi (rosso, rosato, bianco).

OLIO
Numerosi sono le tipologie di olio che la Campania offre. La regione propone tre tipi di oli DOP e diversi oli di carattere tradizionale. L’olio Cilento DOP è prodotto in 62 comuni del parco del Cilento. Le olive vengono raccolte a mano e selezionate; vengono spremute a freddo con il sistema integrale, il più freddo oggi esistente, che conserva maggiormente gli altiossidanti (Polifenoli e Vitamina E). Si presenta con colorazione dal verde al giallo paglierino, odore fruttato e sapore fruttato con sensazione amaro e piccante. L’olio Pensiola Sorrentina dop è prodotto nei comuni del napoletano della zona omonima arrivando nel comune di Castellammare di Stabia. Le varietà utilizzate sono la Rotondelle e Minucciola. Si presenta di colore verde con riflessi dorati e dal sapore decisamente acerbo, con sentori di carciofi e ginestre. Un altro DOP è l’olio Colline Salernitane, prodotto in ottantadue comuni in provincia di Salerno, in un’area che si estende dalla Costiera amalfitana fino a raggiungere i confini della zona di produzione dell’altra Dop Cilento. La presenza di sostanze aromatiche fa si che quest’olio si utilizzi su piatti di una certa consistenza, come minestre a base di legumi e grigliate di pesce. Da segnalare gli ottimi oli tradizionali: Olio extravergine d’oliva Irpinia; Olio extravergine di oliva Sannio Caudino Telesino e Olio extravergine di oliva Sannio Colline Beneventane. Questi oli, prodotti in tre zone diverse, acquistano le fragranze e odori della collina.

                                                                                                                             

PRODOTTI DA FORNO
Oltre al prodotto simbolo di Napoli e dell’Italia che è la Pizza, la regione Campania ha una tradizione cerealicola remotissima. Il grano è il prodotto di partenza di numerosissime specialità da forno della regione. Molto diffusi sono i tipi di pane, di biscotti, taralli e molti sono le specialità stagionali. Il Calzone è un prodotto costituito da un supporto di pasta lievitata, ripiena tipicamente con ricotta, cicoli, pepe nero macinato, cotta in forno a legna; il Panuozzo è costituito da un supporto di pasta lievitata, cotta al forno a legna, quindi ripiena di ortaggi già cotti a parte, oppure salumi e formaggi, etc, ripassato in forno a legna. Questi ultimi due prodotti hanno la loro diffusione in provincia di Napoli. Da segnalare a Napoli: Panificio e Pizzetteria Il Forno dei F.lli Amendola -Via detta Nuova Casoria, 5 - Tel. 081 18823498 - www.ilfornopanificiopizzettria.com. A Bellizzi (SA): Molini Pizzuti - Tel. 0828 355150 - www.molinipizzuti.it.

SALUMI, CARNI ED INSACCATI
Tra i prodotti a base di carne segnaliamo il largo uso della carne bufalina, allevata nelle province di Salerno, Caserta e Napoli. La carne viene ottenuta dai bufalini di circa 350 Kg di peso vivo ed un’età non superiore a 14 mesi. Nel Salernitano è diffusa la braciola di capra, tipico piatto composto da involtino di carne di capra ripieno di erbe aromatiche e cotto in umido con sugo di pomodoro. Nelle zone di Nola ed Acerra si prepara la Fleppa che è un insieme di pezzi di scarto della lavorazione del maiale: residui dei tagli, milza, polmone, viscere, etc., miscelati a notevole quantità di sugna e conservati nelle vesciche di maiale. Tra gli insaccati segnaliamo il Filettone di Vairano (CE) che è ottenuta dalla carne suina (taglio di controfiletto) avvolto in velo naturale e fatto stagionare dopo averlo frollato, salato e curato.

LATTE E PRODOTTI CASEARI
Dal latte di bufala nasce la famosa e gustosa Mozzarella di bufala campana (DOP): Gli Elementi di tipicità di questo formaggio fresco a pasta filata, sono soprattutto costituiti dalla materia prima impiegata, il latte fresco di bufala, particolarmente ricco in grasso e proteine, e dalla filatura. Operazione, quest'ultima, consistente nel lavorare a mano la pasta del formaggio a fine maturazione con acqua bollente fino a farla "filare", in modo da ottenere la particolare consistenza del prodotto finale ed il caratteristico "bouquet", determinato dalla microflora particolare che si sviluppa durante le varie fasi della lavorazione. La filatura si avvale di un mestolo e di un bastone, entrambi in legno, sollevando e tirando continuamente la pasta fusa fino ad ottenere un impasto omogeneo. Segue poi la formatura, che in molti caseifici si esegue ancora a mano con la tradizionale "mozzatura", che il casaro effettua con il pollice e l'indice della mano. Le mozzarelle così prodotte vengono poi lasciate raffreddare in vasche contenenti acqua fredda e infine salate. La crosta è sottilissima e di colore bianco porcellanato, mentre la pasta non presenta occhiature ed è leggermente elastica nelle prime otto-dieci ore dalla produzione, e poi sempre più fondente. Il disciplinare, oltre alle classiche forme tondeggianti, prevede altre tipologie commerciali: i bocconcini, le ciliegine, le perline, i nodini, gli ovolini e le famosissime "trecce". Il peso varia secondo la forma, da 10 a 800 grammi (3 kg per le trecce).

Il "Provolone del Monaco DOP" un formaggio semiduro a pasta filata, stagionato, prodotto nell'area della Penisola Sorrentina - Monti Lattari, esclusivamente con latte crudo. La specificità del "Provolone del Monaco DOP" è il risultato di un insieme di fattori tipici dell'area di produzione, in particolare delle caratteristiche organolettiche del latte prodotto da bovini allevati sul territorio, del processo di trasformazione che rispecchia ancora oggi le tradizioni artigiane e del particolare microclima che caratterizza gli ambienti di lavorazione e stagionatura. Attraverso il riconoscimento della DOP è ora possibile il recupero e la valorizzazione dell'intero sistema zootecnico della zona di produzione, fondato in particolare sull'allevamento del bovino TGA (tipo genetico autoctono) Agerolese. A Pastorano (CE), segnaliamo il Caseificio I Due Pini - Tel. 0823 8712342 - www.caseificioiduepini.com. A Paestum Capaccio (Sa), Caseificio l’Arte del Casaro - Tel. 0828 1994546 - www.lartedelcasaro.it.

PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI
CARCIOFO DI PAESTUM I.G.P.: Il "Carciofo di Paestum" IGP, noto anche come "Tondo di Paestum", dal nome dell'ecotipo locale da cui deriva, è ascrivibile al gruppo genetico dei carciofi di tipo "Romanesco". L'aspetto rotondeggiante dei suoi capolini, la loro elevata compattezza, l'assenza di spine nelle brattee sono le principali caratteristiche qualitative e peculiari del "Carciofo di Paestum", che ne hanno consacrato anche la sua fama tra i consumatori.

 

NOCCIOLA DI GIFFONI IGP: L'Indicazione geografica protetta "Nocciola di Giffoni" si riferisce ad una delle varietà italiane più pregiate in assoluto: la Tonda di Giffoni. Le caratteristiche distintive della "Nocciola di Giffoni" IGP sono rappresentate: dalla forma perfettamente rotondeggiante del seme (che è la nocciola sgusciata), che ha polpa bianca, consistente, dal sapore aromatico, e dal perisperma (la pellicola interna) sottile e facilmente staccabile. A Sieti di Giffoni Sei Casali (Sa), Azienda Agricola Nobile di Carmando Giuseppina - tel. 347 12281190 - www.labottegadellanocciola.it.

PASTA
La pasta, con i suoi diversi formati e le ricette tipiche rappresentano uno dei protagonisti indiscussi della cucina campana. Gragnano, la città in provincia di Napoli, è la zona di venti tiepidi e mulini, incoronata “Città della pasta” il 12 Luglio del 1845. In questa data, infatti, Ferdinando II di Borbone concedette ai pastai gragnanesi, per regio decreto, la licenza esclusiva di fornitura delle paste lunghe di Corte.

 

 


 
     



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