VIAGGIO IN BASILICATA ITINERARIO 2

 

PRINCIPALI DISTANZE CHILOMETRICHE: PISTICCI-SCANZANO J. 44 km; PISTICCI-POLICORO 53 km
POLICORO-N.SIRI 11 km; TERRANOVA DEL POLLINO-NOVA SIRI 58 km

METAPONTO
Collocata fra le foci dei fiumi Bradano e Basento, la cittadina di Metaponto sorge in un’affascinante zona archeologica presso la costa ionica. Da visitare è il Parco Archeologico, che conserva i resti del santuario dedicato ad Apollo Licio e la vicina Agorà e da cui sono visibili, tra gli altri, i ruderi di 4 templi: quello dedicato ad Atena (il più antico), il tempio di Apollo, i resti del tempio di Hera in stile dorico e quello di Afrodite. Degno di particolare attenzione è Il tempio dedicato ad Hera, detto delle Tavole Palatine, risalente al 530 a. C., che è l’unico edificio di culto di cui si conserva parte del colonnato esterno. E’ possibile, inoltre, ammirare il consistente patrimonio di materiali archeologici rinvenuti sul territorio nel Museo Archeologico. Rifugio di Pitagora, che morì a Metaponto presso il foro delle Muse, la cittadina è meta di turisti italiani e stranieri che, oltre a visitare i meravigliosi reperti dell’area archeologica, possono villeggiare nelle numerose strutture turistiche sorte lungo le ampie spiagge del litorale

BERNALDA: Festa Patronale: San Bernardino da Siena (20 maggio e 23 agosto)
Divenne sede di un importante studio di medicina tenuto da Matteo Parisio. Dopo l’Unità d’Italia, il paese si spopolò e molti suoi abitanti emigrarono verso le Americhe, sperando in una vita migliore. Nel centro storico di grande interesse artistico sono la Chiesa del Carmine, la Chiesa di San Rocco e la cappella Fischietti. Il Castello è stato rifatto più volte e tuttora conserva due torri aragonesi. Di fronte al castello vi è la Chiesa Madre di San Bernardino con esterno in mattoni rossi e cupole bizantine, nel cui interno vi è un altare in marmo ed una statua lignea

PISTICCI: Festa Patronale: San Rocco (15–16-17 agosto)
Definita come un “anfiteatro gigante”, la città di Pisticci offre uno splendido panorama su un territorio caratterizzato da profondi calanchi argillosi, che ha come sfondo le montagne dell’Appennino Lucano. Caratteristico e molto suggestivo è il Rione Dirupo, composto da piccole casette bianche, allineate, unifamiliari, dal tetto spiovente coperto da canne e tegole, dette “lammie”. Nel Rione Terravecchia da visitare è la Chiesa Madre dei SS Pietro e Paolo, risalente al XIII secolo, ma che conserva di quell’epoca solo il campanile, mentre l’impianto è del ‘500 e gli arredi sono barocchi. Al suo interno si possono ammirare altari lignei intagliati e dipinti del ‘700 ed alcune tele di scuola napoletana. Interessante da un punto di vista artistico è la Chiesa di Sant’Antonio, barocca con rimaneggiamenti posteriori. Essa conserva affreschi di pregio di influenza partenopea, fra cui quelli di Domenico Guarino di Solfora, Andrea Vaccaro e Pietro Antonio Ferro. Su un’altura, infine, sorge il millenario Santuario della Madonna del Casale, in stile romanico-pugliese, con portale trecentesco, adorno di foglie d’acanto, tigri e aquilotti, e un rosone del 1500. Al suo interno si può ammirare una bellissima statua in legno del XV secolo, raffigurante la Madonna del Casale.

SCANZANO JONICO: Festa Patronale: Maria Ss. Annunziata (25 marzo)
L’abitato, situato in una zona pianeggiante lungo il litorale jonico, appartenne come casale a Montalbano Jonico, da cui si rese indipendente nel 1974. Originariamente il centro fu sotto dei monaci basiliani di Sant’Elia di Carbone, ed in seguito passò al dominio di Pedro de Toledo che fece erigere il palazzo baronale denominato comunemente Palazzaccio. La struttura, con vicino casette affiancate, fu centro direzionale dei lavori agricoli nella zona. Ancora oggi, nel paese, è possibile ammirare il Palazzaccio a pianta quadrata con torre merlata e facciata caratterizzata da grandi finestre incorniciate da archi; all’interno si può visitare anche una interessante cappella. Nelle vicinanze della spiaggia è situata una torre d’avvistamento, costruita nel periodo aragonese, mentre l’altra torre a forma cilindrica si può apprezzare in località Terzo Madonna. Scanzano è un centro balneare in fase di evoluzione, infatti le attrezzate spiagge e le acque limpide del Mar Ionio sono meta ogni anno di turisti provenienti anche da paesi stranieri. Essendo un paese situato in una zona molto fertile, ha parecchie aziende agricole specializzate nelle colture sia nei campi che nelle serre. Prodotti di maggiore coltivazione sono gli ortaggi e la frutta, in special modo agrumi, pesche, fragole e kiwi.

MONTALBANO JONICO: Festa Patronale: San Maurizio (22 settembre)
Il centro, di origini antiche, è situato su una collina in posizione panoramica dominante la valle del fiume Agri. Il suo nome probabilmente deriva da MONS ALBANUS, in relazione all’antica città di Albano. Nel 1863, per distinguerlo dagli altri toponimi esistenti in Italia, a Montalbano venne aggiunto l’appellativo JONICO. Dai reperti archeologici trovati sul territorio, oggi conservati nel museo Ridola di Matera, si è potuto stabilire che la zona è stata abitata sin dall’epoca ellenistica-romana. Il centro del paese è caratterizzato dall’imponente “Arco del Pubblico Orologio”, un antica porta del XVII sec. Suggestiva è la Chiesa di San Maurizio, caratterizzata da una cupola del 1400, mentre nell’interno si possono ammirare un’Acquasantiera del 1500, un coro ligneo ed altari cinquecenteschi.

POLICORO: Festa Patronale: Madonna del Ponte (terza domenica di maggio)
A circa 30 m sul livello del mare, presso la foce del fiume d’Agri, Policoro sorge nei luoghi dell’antica colonia greca di Siris, fondata nel VII secolo a. C. Nelle vicinanze dell’antica Siris-Herakleia, è da visitare il Museo Nazionale della Siritide, che, con i reperti archeologici che raccoglie, testimonia l’intera storia del paese, dalla preistoria al medioevo. Vicino al museo, situato nell’area urbana delle colonie greche, è presente il Parco Archeologico, che comprende il santuario di Demetra (VII secolo a. C.), quello di Atena ed edifici di culti minori. Nei pressi del centro abitato si estende la Riserva Naturale Bosco Pantano di Policoro, in cui tra gli alberi di frassino, olmo e salici è possibile incontrare martore, lontre e caprioli. La città di Policoro non è soltanto un centro archeologico, ma è anche un centro balneare dotato di diverse strutture turistiche.

NOVA SIRI: Festa Patronale: San Giuseppe (19 marzo a Nova Siri paese); Sant’Antonio (13 giugno, a Nova Siri Marina)
Sita originariamente presso il fiume Sinni, vicino la costa, Nova Siri venne in seguito trasferita sulla collina retrostante a Taverna, dov’è ancora oggi, durante il Medioevo. Molto caratteristici sono i vicoli del rione “Porticella”, dove si possono vedere le “lamie”, archi intrecciati con volte a crociera. Nel centro storico si può ammirare il Castello, risalente al 1100. Si tratta di un palazzo massiccio, eretto su fondazioni naturali, con un vasto atrio senza portale ed un alto muro con feritoie sul davanti. Degna di nota è la Chiesa Madre dedicata a Santa Maria Assunta, la cui facciata è in stile barocco. All’interno sono conservati un coro ligneo del 1753, un altare maggiore in marmo policromo della stessa epoca e alcuni dipinti. Il centro balneare di Marina di Nova Siri è dotato di spiagge larghe e sabbiose, con un mare limpido. Pinete attrezzate per il ristoro e un lungo viale percorribile a piedi e in bicicletta, inoltre, costeggiano il lungomare. Non mancano, infine, villaggi turistici ed aree per il campeggio.

SENISE: Festa Patronale: San Rocco (16 agosto)
Paese natale del poeta Nicola Sole, autore di vari sonetti e romanzi, Senise, collocata sul pendio di una collinetta a sinistra del fiume Sinni, fa parte del Parco Nazionale del Pollino. Caratteristiche nel centro storico sono le gradinate e le piccole stradine, attraverso cui si giunge all’imponente Castello con torri e merlature, costruito nel 1200, ma ristrutturato nel 1400. Degno di nota è il Convento dei Francescani (XIV-XVI secolo), attualmente sede del municipio. Il chiostro presenta un ciclo di affreschi sulla Vita di San Francesco del XV secolo. Da visitare è l’annessa Chiesa di San Francesco, con portale ogivale del XIV secolo. Al suo interno è possibile ammirare affreschi del XIV e XV secolo, un importante polittico del 1523 di Frate Simone da Firenze, un prezioso Crocifisso risalente al Trecento e un coro ligneo del XVI secolo. Nei pressi del paese è stata costruita la “Diga del Monte Cotugno”, la più grande d’Europa in terra battuta, centro di numerose attività sportive. Essa è attrezzata, in particolare, per attività quali canottaggio, canoa e vela.

SANT’ARCANGELO: Festa Patronale: San Michele Arcangelo (8 maggio)
Sorge su un rilievo argilloso posto a destra del fiume Agri. Di origini pre-romane, come testimoniano, come testimoniano alcuni reperti archeologici risalenti al IV secolo a.c. Nel suo patrimonio storico- artistico annoveriamo la chiesa del convento, la chiesa di San Nicola di Bari contenente una fonte battesimale del 1400, il Monastero di Santa Maria d’Orsoleo del XVI secolo, appartenenti ai Frati Minori Osservanti. Di notevole bellezza sono il Chiostro attorno al quale si sviluppa il monastero e la chiesa annessa.

VALSINNI: Festa Patronale: San Fabiano, Madonna del Carmine (10 maggio e 21 luglio)
Collocato al confine con la Calabria, Valsinni sorge su un lieve rilievo roccioso, da cui domina la valle del fiume Sinni. Degna di nota è la Chiesa di Santa Maria Assunta, sorta sui resti di una cappella medievale. Al suo interno è possibile ammirare un Crocifisso in legno policromo del XV secolo, una pregevole acquasantiera, una scultura in legno risalente al ‘700, raffigurante una Madonna con Bambino. Teatro della vita sofferta della poetessa Isabella Morra, si erge, in posizione dominante sull’abitato, il Castello Baronale, di aspetto aragonese, ma esistente già in epoca medievale. Nel centro storico è da visitare il Museo dei Mestieri e delle Attività Tradizionali, in cui sono raccolte figurazioni, che riproducono in scala scene di vita lavorativa. Di notevole interesse è il Parco Letterario “Isabella Morra”, che offre la possibilità di approfondire la comprensione dell’opera della poetessa, attraverso un percorso guidato presso i luoghi che ne hanno ispirato la poesia.

ROCCANOVA: Festa Patronale: San Rocco (16 agosto)
Il centro abitato, che conserva una struttura medievale tra le più significative, è ad un’altitudine di 648 metri sul livello del mare. Le prime notizie ufficiali riguardanti l’Universitas Roccae Novae risalgono al 1276. Durante il tragico terremoto del 1857, che colpì duramente la Val d’Agri, Roccanova fu tra i comuni più disastrati. Scavi archeologici recenti hanno riportato alla luce numerosi reperti risalenti al periodo compreso tra il VII e IV sec. a.C., a conferma della presenza di coloni greci sul luogo. Tali reperti sono, per la maggior parte, conservati nel Museo Nazionale della Siritide di Policoro ed in quello di Taranto. Di particolare interesse storico-archeologico risultano i vasi a figure rosse del IV sec. a.C., attribuiti ad un artista del posto, il noto Pittore di Roccanova (o di Varrese –360 a.C.).

FRANCAVILLA SUL SINNI: Festa Patronale: San Felice e San Policarpo (10 agosto)
Situata alle pendici del monte Caramola, sulla sponda del fiume Sinni, Francavilla fa parte del Parco Nazionale del Pollino ed è circondata da un territorio ricco di vegetazione con boschi di faggi, abeti e cerri. Importante da un punto di vista artistico è la Chiesa Madre dedicata ai Santi Felice e Policarpo. Al suo interno si possono ammirare l’altare maggiore di marmo, in stile barocco, con decorazioni ad intarsio, una grande tela raffigurante la Presentazione al Tempio del XVIII secolo e una tela raffigurante la Madonna in trono con i Santi. Molto interessanti sono anche la Chiesa di Sant’Antonio e la Chiesa di San Giuseppe, risalente al XIX secolo, che custodisce al suo interno una tela raffigurante la Madonna dell’Assunta.

SAN SEVERINO LUCANO: Festa Patronale: San Vincenzo (seconda domenica di luglio)
Collocato nella valle del torrente Frido, San Severino Lucano offre una visione suggestiva del paesaggio circostante, poiché il suo territorio fa parte del Parco Nazionale del Pollino. Interessante da un punto di vista artistico è la Chiesa Madre di Santa Maria degli Angeli, risalente al 1500. Al suo interno si possono ammirare una croce processuale del 1600, un Crocifisso ligneo del 1500, un prezioso ostensorio, vari dipinti del 1600 ed una scultura lignea di Guido Mazzoni risalente al 1500 e raffigurante la Deposizione di Cristo. Nella chiesa, inoltre, è custodita la Statua della Madonna del Pollino, che, però, nel periodo compreso fra il 1° sabato di giugno e il 1° sabato di settembre, viene venerata nel Santuario, risalente al ‘700. Nel territorio circostante l’abitato è possibile vedere diversi mulini risalenti al XVIII e XIX secolo, situati quasi tutti lungo il corso del torrente Frido.

ROTONDA: Festa Patronale: Sant’Antonio (dall’8 al 13 giugno)
All'interno del Museo naturalistico e paleontologico di Rotonda, situato in Via delle Frecce Tricolori, sono esposti i resti restaurati di un esemplare di Elephas antiquus italicus, risalenti al Pleistocene medio superiore (400.000 – 700.000 anni fa), ed anche altri reperti fossili di altre specie animali, quali la mandibola, pressoché completa di Hippopotamus antiquus, rinvenuta nell'identico sito dell'Elephas e verosimilmente vissuto in epoche ancora più remote (Pleistocene medio-inferiore), e tante altre testimonianze fossili sia di tipo animale che vegetale, e minerali che testimoniano la storia della zona.

LAGONEGRO: Festa Patronale: San Nicola di Bari (6 dicembre)
Situata su un colle, la cittadina di Lagonegro offre uno splendido panorama sul monte Sirino. La parte storica dell’abitato, con caratteristiche medievali, è arroccata intorno ai ruderi del castello feudale, accanto ai quali è situata la Chiesa di San Nicola di Bari, risalente al IX-X secolo. Al suo interno si possono ammirare due sculture, un Crocifisso e la Vergine con San Giovanni, di Altobello Persio, e un altare maggiore del ‘700. Secondo una leggenda vi è sepolta la Monna Lisa leonardesca, morta a Lagonegro nel 1506. Da visitare è anche la Chiesa della Trinità, al cui interno sono conservati una tela della Trinità e dipinti nella volta e nella cupola di Antonio Cascini (XIX secolo). Interessante, infine, la Chiesa del Rosario, caratterizzata da un affresco, sulla facciata, che rappresenta il Giudizio Universale. A pochi chilometri dell’abitato si trova il parco zoologico “Giada”, creato da un appassionato di fauna esotica e donato successivamente al comune di Lagonegro. Presso il lago Laudemio o Remmo, situato alle falde del monte Sirino, è possibile usufruire di attrezzature turistiche e piste sciistiche con impianti di risalita.

MARATEA: Festa Patronale: San Biagio (dal primo sabato alla seconda domenica di maggio)
Collocata sul golfo di Policastro, dove la montagna calcarea lucana incontra il mar Tirreno, Maratea offre una panoramica su un paesaggio di straordinaria suggestione, con pareti a strapiombo sul mare, piccole insenature con spiagge di ghiaia, sabbia finissima e promontori rocciosi che il mare periodicamente isola dalla terraferma. In questo paesaggio stupendo non mancano le stazioni balneari, fra cui Acquafredda, Fiumicello, Santavenere, Porto, Marina e Castrocucco. Il centro storico offre una splendida concentrazione di edifici e monumenti di grande valore storico e architettonico, tra cui molte chiese. Maratea, infatti, è nota anche come la città delle 44 chiese, al cui interno si possono ammirare affreschi tardo-bizantini o del Seicento lucano, leoni in pietra millenaria, tavole del Cinquecento e tele del Settecento napoletano. In località Marina è possibile visitare le suggestive grotte di Maratea. Da vedere è il borgo antico, che giace ai piedi del Monte San Biagio, dove si trova la statua del Redentore (alta 21 metri) e il Santuario, e la Piazzetta, ricca di botteghe che offrono i prodotti artigianali ed enogastronomici della zona.

CHIAROMONTE: Festa Patronale: San Giovanni Battista (24 giugno e 29 agosto)
Il paese sorge sulla dorsale fra i fiumi Sinni e Serrapotamo, nell’Appennino Lucano e su di un’altura chiamata Catarozzolo. Il nome primario non è noto, ma il primo agglomerato d’insediamento, risalirebbe all’età del ferro come testimoniano molti reperti rinvenuti ove ora sorge l’abitato. Alcuni vicoli hanno scorci panoramici di ineguagliabile bellezza. Caratteristiche sono le cantine scavate nella roccia, dislocate lungo tutta la cinta del paese e ben distribuite a varie esposizioni di luce ed umidità. In molte di esse, ancora si produce un ottimo vino. Chiaromonte ha numerose fontanelle e vari archi. Molto interessanti per il turista sono il Palazzo Sanseverino (1319), la Torre del Castello di Giura (XVIII sec.), il Palazzo Vescovile (1609) e la Chiesa di S. Tommaso sul Catarozzolo (XIV sec.), ora inagibile, che ospitava tele della scuola di Luca Giordano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Copyright ©2007 - Publiteam
 
Sito realizzato da Gianni Cellura - Matera