PRINCIPALI
DISTANZE CHILOMETRICHE: POTENZA-MELFI 52 km; POTENZA-VENOSA
58 km
MELFI-RIONERO IN VULTURE 13 km; MELFI-VENOSA 26 km
VIAGGIO
IN BASILICATA ITINERARIO 3
POTENZA:
Festa Patronale: San Gerardo (30 maggio)
Situata su un colle a più di 800 metri di altezza, la
città di Potenza accoglie numerose opere di interesse
storico ed artistico. Caratteristico è il centro storico,
percorso dall’accogliente via Pretoria, che in passato
conduceva al Castello, di epoca longobarda, di cui oggi resta
solo una torre cilindrica, che dopo i recenti restauri è
stata adibita a galleria d’arte. La strada principale
è attraversata da una serie di vicoli e stradine che
conducono in angoli suggestivi, in cui è ancora possibile
respirare l’atmosfera dell’antichità. Il
centro (Piazza Mario Pagano) è arricchito da raffinati
edifici, quali il Palazzo del Governo e il Teatro Stabile, mentre
più avanti si incontrano Palazzo Giuliani, Palazzo Galasso,
Palazzo Loffredo. Nella cosiddetta “Via delle Chiese”
sorge il Duomo di San Gerardo, risalente al XIII secolo. Sul
portale d’ingresso è raffigurato San Gerardo in
posizione centrale, mentre agli angoli sono riprodotti i simboli
degli Evangelisti. Al suo interno, a sinistra dell’altare
maggiore, la Cappella del S.S. Sacramento racchiude un notevole
ciborio del ‘700 in alabastro che simula un’architettura
barocca. Essa conserva, inoltre, un sarcofago di epoca romana
in cui sono deposti i resti di San Gerardo. Da visitare è
anche la Chiesa di Santa Maria del Sepolcro (1622), preceduta
da un portico adornato da un soffitto ligneo, policromo e intagliato,
e che conserva al suo interno un bassorilievo della Madonna
col Bambino del XVI secolo e importanti dipinti, quali la Madonna
delle Grazie del ‘500, la Madonna Immacolata e l’Adorazione
dei Pastori del ‘600. Molto bella è, infine, la
Chiesa di San Francesco, risalente al 1274, che presenta un
portale d’ingresso in pietra calcarea, che incornicia
un artistico portone ligneo, finemente intagliato. Al suo interno
si possono ammirare un sepolcro in marmo del ‘500, un
crocifisso ligneo del XVII secolo, dodici dipinti su tela del
‘600 e ‘700 raffiguranti gli Apostoli.
MELFI:
Festa Patronale: Sant’Alessandro (9 febbraio)
Antica contea normanna fondata dalla prestigiosa famiglia degli
Altavilla, i creatori del regno meridionale, è stata
costituita con la lava di un colle vulcanico al piede settentrionale
del Vulture, fitta e compatta entro le mura, Melfi è
tuttora all’ombra del castello normanno. Quadrato, con
torri poligonali, il Castello, di costruzione normanna, fu rimaneggiato
da Federico II, rifatto da Carlo I d’Angiò e alterato
nel ’500. Nella cappella si può ammirare una grande
Crocifissione fiamminga (1589). Nel castello ha sede il Museo
Nazionale Archeologico con ricco materiale, rinvenuto da abitati
e necropoli del territorio, dalla preistoria all’età
arcaica e lucana (V-IV sec. a.C.), al periodo romano. In una
torre è il magnifico sarcofago di Rapolla, opera dell’Asia
Minore del sec. II. Il Duomo è stato rifatto più
volte a causa dei terremoti; della costruzione originaria conserva
il campanile (1153), significativo esempio di architettura normanna;
in una cappella una Madonna ad affresco, di gusto bizantino.
Nella chiesa dei Cappuccini, su un’altura di fronte al
castello, un Crocifisso del ’300. Interessanti, nei dintorni,
le chiese rupestri della Madonna delle Spinelle, di S. Margherita,
con affreschi bizantineggianti del XIII sec., di S. Lucia, e,
infine, il Vulture.
RAPOLLA:
Festa Patronale: San Biagio (3 febbraio)
A sud-ovest Rapolla gode del fantastico sfondo del largo cono
del Vulture, coperto di boschi. Il borgo si scagliona sul pendio
di un colle, con un antecedente classico ("Strapellum"),
memorie basiliane, vicende feudali e il flagello di due terremoti
relativamente recenti (1851 e 1930). Note le sue acque termali.
S. Lucia è la prima cattedrale di Rapolla, sorge in un
intrico di viuzze, a metà del paese. Di origine normanna,
ispirata a modelli bizantini, ha due cupolette chiuse esternamente
entro una costruzione parallelepipeda; l'interno è a
tre navate divise da pilastri con doppia crociera alla seconda
e quinta campata. Nella parte alta dell'abitato è la
Cattedrale, del sec. XIII, restaurata dopo i terremoti; ha un
grande portale romanico e campanile duecentesco; nel fianco
destro sono murati due bassorilievi del 1209. Ai margini del
paese, la chiesa di S. Biagio custodisce una Madonna lignea
del sec. XIII e resti di affreschi bizantini; sotto la scarpata
della statale per Lavello è invece la piccola chiesa
del Crocifisso, ricavata nel tufo vulcanico e con interno decorato
di affreschi trecenteschi.
RIONERO
IN VULTURE: Festa Patronale: San Marco, Madonna del Carmelo
(25 aprile)
Sul versante sud orientale del Monte Vulture, a poco più
di 600 m.s.l.m., é collocata Rionero in Vulture, centro
agricolo, commerciale ed industriale le cui origini risalgono
al primo Medioevo e la cui fama é in parte legata ai
natali di Giustino Fortunato (scrittore e parlamentare che si
occupò della Questione meridionale). Feudo del vescovo
di Rapolla, Rionero, dopo essere stata abbandonata, fu ripopolata
da contadini albanesi. Distrutta dal terremoto del 1694, fu
ricostruita dai Carracciolo di Torella. Interessanti dal punto
di vista artistico sono la Chiesa Madre, dedicata a San Giovanni
Evangelista, realizzata in stile barocco, che lascia ammirare
al suo interno, un soffitto a cassettoni ed altari in marmi
policromi; la Chiesa di Sant’Antonio Abate, di probabile
fattura benedettina, risale alla prima metà del XIII
secolo e presenta particolari in stile gotico; la Chiesa del
Santissimo Sacramento, eretta sulla zona dell’antica ”Santa
Maria de Rivonigro”, e la Chiesa dell’Annunziata,
innalzata nel XVIII secolo. Nei dintorni, si innalza il Monte
Vulture, punto dal quale si domina la zona vitivinicola nella
quale si produce l’Aglianico DOC.
PICERNO:
Festa Patronale: San Nicola (9 maggio)
Posta a 721 metri di altezza, la cittadina di Picerno si adagia
sulla dorsale di un monte e domina la vallata del fiume Basento.
Molto caratteristico è il centro storico, composto di
una rete di stradine, con case antiche e portali del ‘700.
Tra i vicoli è possibile ammirare la Torre Medievale,
di forma cilindrica, al cui interno vi è una scala in
muratura a spirale che conduce in cima. Di notevole interesse
storico-culturale è la Chiesa dell’Annunziata,
risalente al Trecento, con un portale cinquecentesco preziosamente
intagliato, la facciata in pietra tardo-imperiale e rilievi
raffiguranti un’anfora, una donna e una famiglia. Al suo
interno sull’altare vi è un tempietto, ornato da
angeli e putti. Da visitare è anche la Chiesa di San
Nicola, ricostruita sui ruderi di un castello del 1700 e al
cui interno sono custoditi una pala d’altare del XVI secolo
e pregiate opere lignee. Degna di nota è, infine, la
Chiesetta dell’Assunta, risalente al 1462, con decorazioni
e stucchi e controsoffitto ligneo del ‘700. Il 17 giugno
si svolge la “Fiera dei prodotti artigianali locali”,
che ha lo scopo di promuovere la produzione tipica del luogo.
BRIENZA:
Festa Patronale: San Cataldo (10 maggio)
Collocato in posizione panoramica sul torrente Pergola, Brienza
è fra i pochi paesi della Basilicata che ha conservato
la struttura tipica del borgo medievale. Lo rendono caratteristico
piccole case di due o tre piani, realizzate in pietra, piccole
stradine tipiche del periodo medievale e il Castello Caracciolo,
di epoca angioina, di cui rimangono il mastio cilindrico e la
semitorre circolare. Una leggenda narra che avesse 365 stanze,
una per ogni giorno dell’anno. Nelle sue vicinanze sorge
la Chiesa Madre dedicata all’Assunta, risalente all’
XI secolo. Al suo interno si possono ammirare un elegante altare
centrale acromo con fregi in oro zecchino, un coro ligneo con
38 stalli risalente al 1769, una cantoria finemente lavorata
e arricchita di un organo con le ante dipinte. In piazza Municipio,
inoltre, è situato il monumento in bronzo, che ricorda
Mario Pagano, giurista e patriota originario di Brienza.
MARSICOVETERE:
Festa Patronale: San Bernardino da Siena (20 maggio)
Posto sulla dorsale appenninica, Marsicovetere offre una meravigliosa
panoramica sui monti della Maddalena e sul gruppo del Sirino,
nell’alta valle del Sinni. Il centro storico è
caratterizzato da una miriade di piccole strade, scale, ripide
salite e numerosi palazzi nobiliari, tra cui Palazzo Piccinini,
che ha il portale e il loggiato in pietra. Da visitare è
la Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo, al cui interno è
possibile ammirare una scultura in legno, risalente al XIV secolo
e raffigurante la Madonna con il Bambino, due leoni in pietra,
che sostengono un’acquasentiera del XVI secolo, e alcune
tele di scuola napoletana del 1700. Da non perdere le “Sagre
del Tartufo”, caratterizzate da iniziative gastronomiche,
ma anche da convegni per la promozione del settore. Durante
la festa dell’Assunta, inoltre, si svolge la “Sagra
del Prosciutto”. La manifestazione offre l’occasione
di conoscere il famoso prosciutto locale e anche gustose soppressate
e altri tipi di carni insaccate.
VIGGIANO:
Festa Patronale: Madonna Nera del Sacro Monte di Viaggiano (prima
domenica di maggio di settembre)
Dominato dalla slanciata cima del monte Sant’Enac, Viggiano
è situato alle pendici del massiccio monte Volturino
nella Val d’Agri. Nel paese è possibile ammirare
i resti del Castello feudale e lungo le vie dell’abitato
sono situate antiche fontane ed interessanti palazzi, con portali
decorati da stupendi bassorilievi rappresentanti arpe e violini.
Da visitare è la Basilica di Santa Maria del Deposito,
al cui interno sono conservati altari marmorei, affreschi e
tele di scuola napoletana e la statua lignea della Madonna Nera,
che la prima domenica di maggio viene portata in processione
al Santuario del Sacro Monte, che rappresenta uno dei più
importanti centri religiosi della Basilicata ed è costruito
sul luogo in cui, secondo la leggenda nel XIV secolo, fu trovata
la Sacra immagine della Madonna. Particolari sono le cosiddette
cente, composizioni di candele.
ABRIOLA:
Festa Patronale: San Valentino (14 febbraio)
Patria di Giovanni e Gerolamo Todisco, pittori protagonisti
fra ‘500 e ‘600 della vita artistica della regione,
Abriola è collocata a circa 8 chilometri dal passo della
Sellata. Interessante da un punto di vista artistico è
la Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore, in stile barocco, al
cui interno si possono ammirare gli affreschi della volta centrale,
la statua lignea della Madonna delle Grazie del XV secolo, una
tela raffigurante la Madonna col Bambino del Pietrafesa ed una
croce processionale in argento del 1400. Degna di nota è
la Chiesa dell’Annunziata, in cui sono presenti vari affreschi
di Giovanni Todisco, fra cui uno raffigurante la Madonna dell’Annunziata.
Nei pressi dell’abitato è da visitare il Santuario
di Monteforte, nella cui chiesa è possibile apprezzare
vari affreschi del XII, XIII, XVI secolo. Ogni anno, lungo la
strada fra Abriola e Sellata, si può assistere alla “Cronoscalata
Abriola-Sellata”, un’affascinante corsa di velocità
in salita con tornanti strettissimi, immersi nel suggestivo
panorama creato dai boschi lucani.
AVIGLIANO:
Festa Patronale: San Vito (15 giugno)
Il paese è situato a ridosso del monte Carmine ed è
tra i maggiori centri della regione. Le sue origini sono molto
antiche e, secondo la tradizione popolare, i primi abitanti
furono i sanniti, attratti dalla particolare sicurezza del luogo.
Avigliano, in seguito alla repressione dell’insurrezione
ghibellina del 1278, accolse i superstiti di Potenza e della
valle di Vitalba. Il paese diede i natali a Silvio Spaventa
Filippi, fondatore nel 1908 del “Corriere dei Piccoli”.
Nel centro storico si può ammirare l’Arco della
Piazza, costruito nel IX sec. e restaurato nel 1844. Interessante
è la Chiesa di Santa Maria degli Angeli del XVII sec.
con annesso il convento dei Frati Minori Riformati.
ACERENZA:
Festa Patronale: San Canio (25 maggio), San Laverio (17 novembre),
San Mariano (30 aprile)
Acerenza occupava nel periodo romano e medievale una posizione
strategica, per cui fu un importante centro di difesa dell’Italia
meridionale. La città fu conquistata dai romani nel 318
a.C. Nel periodo della guerra gotica, la città subì
vari attacchi da parte dei Bizantini, che la contesero ai Longobardi.
Dal V sec. d.C. fu sede vescovile e nel 1203 fu unita alla Diocesi
di Matera, dalla quale fu separata nel 1954. Di grande importanza
è la Cattedrale, situata nel centro storico del paese,
ricostruita nel 1281 in stile romanico-gotico. Nella parte alta
della facciata si può ammirare un enorme rosone; l’interno
è a croce latina ed ha tre navate e vi sono conservate
opere di grande valore, quale un trittico del XV sec. raffigurante
Cristo in trono, una Pietà del 1500 sistemata in un arcata
marmorea, ed un busto marmoreo identificato secondo alcuni studiosi
in Giuliano l’Apostata, o secondo altri, in Federico II.
LAGOPESOLE:
Festa Patronale: Santissima Trinità
La frazione è ubicata a ridosso di un colle, sul territorio
di Avigliano. Questo territorio, ritenuto di grande importanza
strategica, nel periodo preromano fu zona di separazione tra
Apulia, Lucania e Sannio; mentre nell’alto medioevo divenne
“limes”, confine tra i territori bizantini e longobardi.
Nella parte alta del paese si eleva il Castello detto di Lagopesole,
toponimo derivato da LACUS PENSILIS, un grande lago esistente
nell’era quaternaria. Le origini sembrano risalire, secondo
un’antica leggenda, all’VIII sec. d.C., ad opera
di Andronico Civretes, condottiero bizantino. Il Castello viene
menzionato per la prima volta nel 1137 come luogo in cui sostarono,
per circa un mese, il Papa Innocenzo II e l’imperatore
Lotario III, diretti alla conquista di Bari. La costruzione
venne ampliata e restaurata su volere di Federico II che ne
fece sua dimora di caccia. Dopo la sua morte, vi regnarono Manfredi
e Carlo d’Angiò.
LAVELLO:
Festa Patronale: San Mauro (2 maggio)
L’abitato è situato su un altopiano ed ha origini
molto antiche, come testimoniato dal ritrovamento di alcuni
resti di un villaggio dell’età del ferro. Fu abitata
dai Dauni e poi dai Normanni, che vi edificarono la loro fortezza.
Nel 1268 la città fu assegnata da Carlo d’Angiò
ai Galard d’Ivry e successivamente fu dominata da Riccardo
di Bisaccia, Simone di Belvedere, Nicola Montorio, gli Orsini
del Balzo, re Ferdinando il Cattolico. Interessante è
il centro storico per la sua struttura medievale e col Castello,
di epoca sveva, ricostruito nel 1600 ed attualmente sede del
Municipio. Di grande interesse artistico è la Chiesa
di Sant’Anna che conserva un dipinto su tela del XVI sec.,
raffigurante l’Annunciazione, attribuito al pittore lucano
Antonio Stabile. Antichissime sono la Chiesa di Santa Maria
delle Rose nel cui interno si possono ammirare affreschi del
XV, XVI e XVII sec.
SAN
FELE: Festa Patronale: San Giustino de Jacobis (30 luglio)
e San Sebastiano (20 gennaio)
Il centro risale ad Ottone I di Sassonia, che in seguito alla
battaglia di Bovino, fece costruire su di un’altura la
sua fortezza di cui oggi restano solo pochi ruderi. Interessanti
da visitare sono: la Chiesa Madre nel cui interno è conservata
una tela raffigurante Santa Rosa da Viterbo del XVII sec.; il
convento di Sant’Antonio dei Padri Riformati Osservanti,
caratterizzato da un ciclo di affreschi del 1743. Annessa al
convento vi è la Chiesa nel cui int\erno si possono ammirare
una pala d’altare del XV sec., un polittico del XVI sec.,
un coro ed un pulpito del XVIII sec.