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La Regione Basilicata - Potenza e provincia

POTENZA
Situata su un colle a più di 800 metri di altezza, la città di Potenza accoglie numerose opere di interesse storico ed artistico.
Caratteristico è il centro storico, percorso dall’accogliente via Pretoria, che in passato conduceva al Castello, di epoca longobarda, di cui oggi resta solo una torre cilindrica, che dopo i recenti restauri è stata adibita a galleria d’arte. La strada principale è attraversata da una serie di vicoli e stradine che conducono in angoli suggestivi, in cui è ancora possibile respirare l’atmosfera dell’antichità. Il centro (Piazza Mario Pagano) è arricchito da raffinati edifici, quali il Palazzo del Governo e il Teatro Stabile, mentre più avanti si incontrano Palazzo Giuliani, Palazzo Galasso, Palazzo Loffredo. Nella cosiddetta “Via delle Chiese” sorge il Duomo di San Gerardo, risalente al XIII secolo. Sul portale d’ingresso è raffigurato San Gerardo in posizione centrale, mentre agli angoli sono riprodotti i simboli degli Evangelisti. Al suo interno, a sinistra dell’altare maggiore, la Cappella del S.S. Sacramento racchiude un notevole ciborio del ‘700 in alabastro che simula un’architettura barocca. Essa conserva, inoltre, un sarcofago di epoca romana in cui sono deposti i resti di San Gerardo. Da visitare è anche la Chiesa di Santa Maria del Sepolcro (1622), preceduta da un portico adornato da un soffitto ligneo, policromo e intagliato, e che conserva al suo interno un bassorilievo della Madonna col Bambino del XVI secolo e importanti dipinti, quali la Madonna delle Grazie del ‘500, la Madonna Immacolata e l’Adorazione dei Pastori del ‘600. Molto bella è, infine, la Chiesa di San Francesco, risalente al 1274, che presenta un portale d’ingresso durazzesco in pietra calcarea, che incornicia un artistico portone ligneo, finemente intagliato. Al suo interno si possono ammirare un sepolcro in marmo del ‘500, un crocifisso ligneo del XVII secolo, dodici dipinti su tela del ‘600 e ‘700 raffiguranti gli Apostoli. Interessante da un punto di vista storico è il Museo Archeologico Provinciale, che custodisce reperti appartenenti al periodo compreso fra l’era paleolitica e l’età romana. Attualmente il museo è arricchito di mostre ed esposizioni di rilievo, fra cui si ricordano quelle di De Chirico e Carrà.
Il 29 maggio, vigilia dei festeggiamenti in onore di San Gerardo, patrono della città, si svolge la cosiddetta “Sfilata dei Turchi”. La manifestazione è caratterizzata da un corteo, che attraversa la città e comprende numerosi quadri e figuranti, tra cui i Turchi, i Soldati, il Gran Turco portato in carrozza e la statua di San Gerardo con un seguito di angioletti su una galea trascinata da schiavi saraceni. Tra i mesi di maggio e giugno si svolge il cosiddetto “Maggio Potentino”, durante il quale vengono realizzate numerose manifestazioni teatrali, diverse gare sportive, vari incontri e seminari su temi culturali ed è possibile partecipare alle numerose degustazioni organizzate dai ristoratori lucani. Nei mesi estivi ha luogo un’interessante rassegna internazionale di musica etnica, i “Suoni del Basento”. La manifestazione ospita artisti di rilievo nel panorama della musica etnica mondiale, che si esibiscono in concerti dal vivo nel centro storico.


BRINDISI DI MONTAGNA
Circondata da un anfiteatro naturale di monti, Brindisi di Montagna è arroccata su una vetta in posizione panoramica sulla foresta della Grancia e sulla vallata del Basento.
L’abitato è dominato dai resti del Castello, risalente probabilmente al IX secolo, dalla struttura compatta e massiccia, composto da mura fatte di piccole pietre calcaree e una torre isolata. Interessante da un punto di vista artistico è la chiesa di San Nicola di Bari, risalente al XIV secolo, al cui interno è possibile ammirare bei dipinti del Pietrafesa e un coro di noce intarsiato. Gli amanti della natura possono godere delle bellezze del Parco Storico e rurale della Grancia, al cui interno si trova anche il Centro Rapaci del Parco, che ospita oltre 150 volatili provenienti da tutto il mondo. Nel corso dell’anno si svolgono spettacoli, durante i quali è possibile assistere dal vivo a simulazioni di scene di caccia.
In estate, in un ampio anfiteatro del Parco, immerso in uno splendido scenario naturale, è possibile assistere alla rappresentazione “La Storia Bandita”, una spettacolare manifestazione che mette in scena le vicende delle rivolte contadine in Basilicata. In questa incantevole atmosfera si svolgono anche concerti e spettacoli di livello internazionale.


ABRIOLA
Patria di Giovanni e Gerolamo Todisco, pittori protagonisti fra ‘500 e ‘600 della vita artistica della regione, Abriola è collocata a circa 8 chilometri dal passo della Sellata.
Interessante da un punto di vista artistico è la Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore, in stile barocco, al cui interno si possono ammirare gli affreschi della volta centrale, la statua lignea della Madonna delle Grazie del XV secolo, una tela raffigurante la Madonna col Bambino del Pietrafesa ed una croce processionale in argento del 1400. Degna di nota è la Chiesa dell’Annunziata, in cui sono presenti vari affreschi di Giovanni Todisco, fra cui uno raffigurante la Madonna dell’Annunziata. Nei pressi dell’abitato è da visitare il Santuario di Monteforte, nella cui chiesa è possibile apprezzare vari affreschi del XII, XIII, XVI secolo. A pochi chilometri dall’abitato si trova la “Pista del Lago”, un’ottima pista da sci, molto frequentata dai turisti amanti della neve. Ogni anno, lungo la strada fra Abriola e Sellata, si può assistere alla “Cronoscalata Abriola-Sellata”, un’affascinante corsa di velocità in salita con tornanti strettissimi, immersi nel suggestivo panorama creato dai boschi lucani

PICERNO
Posta a 721 metri di altezza, la cittadina di Picerno si adagia sulla dorsale di un monte e domina la vallata del fiume Basento.
Molto caratteristico è il centro storico, composto di una rete di stradine, con case antiche e portali del ‘700. Tra i vicoli è possibile ammirare la Torre Medievale, di forma cilindrica, al cui interno vi è una scala in muratura a spirale che conduce in cima. Di notevole interesse storico-culturale è la Chiesa dell’Annunziata, risalente al Trecento, con un portale cinquecentesco preziosamente intagliato, la facciata in pietra tardo-imperiale e rilievi raffiguranti un’anfora, una donna e una famiglia. Al suo interno sull’altare vi è un tempietto, ornato da angeli e putti. Da visitare è anche la Chiesa di San Nicola, ricostruita sui ruderi di un castello del 1700 e al cui interno sono custoditi una pala d’altare del XVI secolo e pregiate opere lignee. Degna di nota è, infine, la Chiesetta dell’Assunta, risalente al 1462, con decorazioni e stucchi e controsoffitto ligneo del ‘700. Il 17 giugno si svolge la “Fiera dei prodotti artigianali locali”, che ha lo scopo di promuovere la produzione tipica del luogo.


MURO LUCANO
Paese natale di San Gerardo Maiella, Muro Lucano è collocato su uno sperone roccioso, i cui pendii sono profondamente incisi dai corsi d’acqua che percorrono la montagna.
Il centro sembra quasi riprodurre un suggestivo presepe, con le sue casette in pietra, arroccate sul pendio della collina, e il castello, risalente al IX-X secolo, dove venne strangolata Giovanna I d’Angiò, regina di Napoli. Della struttura originaria resta solo la torre e parte delle mura, che rivelano diverse forme e stili a causa delle opere di restauro che si sono susseguite nel tempo. Interessante da un punto di vista artistico è la Chiesa di Sant’Andrea, risalente al 1420, che ospita un crocifisso del XVII secolo ed un presepe napoletano del XVIII secolo, spostati qui dalla cattedrale, che è attualmente in fase di restauro. Da visitare è il Museo Archeologico, che conserva i reperti ritrovati nell’area del Marmo Platano. Nei pressi dell’abitato è possibile visitare le Grotte dei “Vucculi”, caratterizzate da stretti e suggestivi percorsi fra le rocce.
Il 2 settembre si festeggia San Gerardo Maiella, patrono del paese.

RIONERO IN VULTURE

Sul versante sud orientale del Monte Vulture, a poco più di 600 m.s.l.m., é collocata Rionero in Vulture, centro agricolo, commerciale ed industriale le cui origini risalgono al primo Medioevo e la cui fama é in parte legata ai natali di Giustino Fortunato (scrittore e parlamentare che si occupò della “Questione meridionale”). Feudo del vescovo di Rapolla, Rionero, dopo essere stata abbandonata, fu ripopolata da contadini albanesi. Distrutta dal terremoto del 1694, fu ricostruita dai Carracciolo di Torella. Interessanti dal punto di vista artistico sono la Chiesa Madre, dedicata a San Giovanni Evangelista, realizzata in stile barocco, che lascia ammirare al suo interno, un soffitto a cassettoni ed altari in marmi policromi; la Chiesa di Sant’Antonio Abate, di probabile fattura benedettina, risale alla prima metà del XIII secolo e presenta particolari in stile gotico; la Chiesa del Santissimo Sacramento, eretta sulla zona dell’antica”Santa Maria de Rivonigro”, e la Chiesa dell’Annunziata, innalzata nel XVIII secolo. Nei dintorni, si innalza il Monte Vulture, punto dal quale si domina la zona vitivinicola nella quale si produce l’Aglianico DOC.

 
BRIENZA
Collocato in posizione panoramica sul torrente Pergola, Brienza è fra i pochi paesi della Basilicata che ha conservato la struttura tipica del borgo medievale.
Lo rendono caratteristico piccole case di due o tre piani, realizzate in pietra, piccole stradine tipiche del periodo medievale e il Castello Caracciolo, di epoca angioina, di cui rimangono il mastio cilindrico e la semitorre circolare. Una leggenda narra che avesse 365 stanze, una per ogni giorno dell’anno. Nelle sue vicinanze sorge la Chiesa Madre dedicata all’Assunta, risalente all’ XI secolo. Al suo interno si possono ammirare un elegante altare centrale acromo con fregi in oro zecchino, un coro ligneo con 38 stalli risalente al 1769, una cantoria finemente lavorata e arricchita di un organo con le ante dipinte. In piazza Municipio, inoltre, è situato il monumento in bronzo, che ricorda Mario Pagano, giurista e patriota originario di Brienza. Dal 26 luglio al 15 settembre si svolge la spettacolare manifestazione “Suoni e luci della Storia”, che propone una carrellata storico-culturale delle vicende del paese, fra l’anno 1000 e i giorni nostri e alla quale hanno partecipato artisti affermati a livello non solo nazionale.

VENOSA

A sinistra della fiumara di Venosa, nel circondario di Melfi, sorge Venosa, centro di probabile fondazione tracia. La colonia latina di questa città fu fondata nel 291 a.C. sulla cima di una collina dalla quale si dominava la valle dell’Ofanto, lungo una importante arteria di traffico commerciale che collegava la Lucania all’Apulia. Dell’antico tessuto stradale si conservano ancora tracce nel centro storico dell’attuale abitato. Alla prima fase di vita della colonia appartengono alcuni ruderi del sistema difensivo, del sistema di approvigionamento delle acque e le fondazioni di alcune strutture abitative. Del periodo imperiale, invece. sono la Casa di Orazio e l’Anfiteatro, edificato nel I secolo d.C.. Insorta contro i Romani, fu da questi conquistata ed, in seguito, occupata dai Longobardi, Bizantini, Saraceni e Normanni, che ne fecero un centro di notevole importanza. Passata sotto il dominio aragonese, fu ripetutamente assegnata a varie famiglie locali. Nel 1848 fu teatro di una sommossa contadina e  un decennio dopo riconobbe il governo provvisorio borbonico. La parte antica della città é dominata dal Castello aragonese, edificato nel 1470 dal duca Pirro del Balzo Orsini sul luogo dove sorgeva la Cattedrale di San Felice (1059). All’imponente complesso, caratterizzato da pianta a forma quadrata e torri cilindriche angolari, si accede attraverso un ponte; nel suo interno é ospitata l’attuale sede del Museo Archeologico Nazionale. Interessante é la Cattedrale dedicata a Sant’Andrea apostolo, edificata tra il 1470 e il 1502 sempre per volontà del duca Pirro del Balzo Orsini. Al suo interno é possibile ammirare la Cappella del Sacramento, annunciata da un arco marmoreo del 1520. Nelle vicinanze del Castello é possibile apprezzare l’imponente abbazia, in parte incompiuta, dedicata alla Santissima Trinità. Maestoso monumento fatto costruire dal vescovo Stefano del quale si ha notizia in alcuni documenti del V-VI secolo. Sul versante Est del Colle della Maddalena sono state rinvenute alcune catacombe ebraiche e paleocristiane scavate nel tufo, e nei dintorni della città, é ubicato il più importante insediamento preistorico del Paleolitico inferiore.


MARSICOVETERE
Posto sulla dorsale appenninica, Marsicovetere offre una meravigliosa panoramica sui monti della Maddalena e sul gruppo del Sirino, nell’alta valle del Sinni.
Il centro storico è caratterizzato da una miriade di piccole strade, scale, ripide salite e numerosi palazzi nobiliari, tra cui Palazzo Piccinini, che ha il portale e il loggiato in pietra. Da visitare è la Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo, al cui interno è possibile ammirare una scultura in legno, risalente al XIV secolo e raffigurante la Madonna con il Bambino, due leoni in pietra, che sostengono un’acquasentiera del XVI secolo e alcune tele di scuola napoletana del 1700.
Da non perdere le “Sagre del Tartufo”, caratterizzate da iniziative gastronomiche, ma anche da convegni per la promozione del settore. Durante la festa dell’Assunta, inoltre, si svolge la “Sagra del Prosciutto”. La manifestazione offre l’occasione di conoscere il famoso prosciutto locale e anche gustose soppressate e altri tipi di carni insaccate. Grazie a questa Sagra, Marsicovetere ha fama di essere la “San Daniele del Sud”.
Il 20 maggio ricorrono i festeggiamenti in onore del patrono San Bernardino.

VIGGIANO
Dominato dalla slanciata cima del monte Sant’Enac, Viggiano è situato alle pendici del massiccio monte Volturino nella Val d’Agri.
Nel paese è possibile ammirare i resti del Castello feudale e lungo le vie dell’abitato sono situate antiche fontane ed interessanti palazzi, con portali decorati da stupendi bassorilievi rappresentanti arpe e violini. Da visitare è la Basilica di Santa Maria del Deposito, al cui interno sono conservati altari marmorei, affreschi e tele di scuola napoletana e la statua lignea della Madonna Nera, che la prima domenica di maggio viene portata in processione al Santuario del Sacro Monte, che rappresenta uno dei più importanti centri religiosi della Basilicata ed è costruito sul luogo in cui, secondo la leggenda nel XIV secolo, fu trovata la Sacra immagine della Madonna. Particolari sono le cosiddette cente, composizioni di candele votive a forma di barca adornate con nastri colorati. A poca distanza dal centro abitato vi sono boschi di faggi, querce e aceri in cui è possibile fare escursioni sia a piedi che a cavallo. Il centro, inoltre, è vicino al monte Volturino e al monte di Viggiano, in cui sono presenti attrezzature per gli sport invernali.

MELFI

 Antica contea normanna fondata dalla prestigiosa famiglia degli Altavilla, i cretori del regno meridionale, è stata costituita con la lava di un colle vulcanico al piede settentrionale del Vùlture, fitta e compatta entro le mura, Melfi è tuttora all’ombra del castello normanno.Quadrato, con torri poligonali, il Castello, di costruzione normanna, fu rimaneggiato da Federico II, rifatto da Carlo I d’Angiò e alterato nel ’500. Nella cappella, una grande Crocifissione fiamminga (1589). Nel castello ha sede il Museo Nazionale Archeologico (9-19) con ricco materiale da abitati e necropoli del territorio, dalla preistoria all’età arcaica e lucana (V-IV sec. a.C.), al periodo romano. In una torre è il magnifico sarcofago di Rapolla, opera dell’Asia Minore del sec. II. Il Duomo è stato rifatto più volte a causa dei terremoti; della costruzione originaria conserva il campanile (1153), significativo esempio di architettura normanna; in una cappella una Madonna ad affresco, di gusto bizantino. Nella chiesa dei Cappuccini, su un’altura di fronte al castello, un Crocifisso del ’300. Interessanti, nei dintorni, le chiese rupestri della Madonna delle Spinelle, di S. Margherita (nei pressi del cimitero), con affreschi bizantineggianti del XIII sec., e di S. Lucia. ’ Il Vùlture.

RAPOLLA

A sud-ovest fa da sfondo il largo cono del Vulture, coperto di boschi. Il borgo si scagliona sul pendio di un colle, con un antecedente classico ("Strapellum"), memorie basiliane, vicende feudali e il flagello di due terremoti relativamente recenti (1851 e 1930). Note le sue acque termali.S. Lucia è la prima cattedrale di Rapolla, sorge in un intrico di viuzze, a metà del paese. Di origine normanna, ispirata a modelli bizantini, ha due cupolette chiuse esternamente entro una costruzione parallelepipeda; l'interno è a tre navate divise da pilastri con doppia crociera alla 2a e 5a campata. Nella parte alta dell'abitato è la Cattedrale, del sec. XIII, restaurata dopo i terremoti; ha grande portale romanico e campanile duecentesco; nel fianco destro sono murati due bassorilievi del 1209. Ai margini del paese, la chiesa di S. Biagio custodisce una Madonna lignea del sec. XIII e resti di affreschi bizantini; sotto la scarpata della statale per Lavello è invece la piccola chiesa del Crocifisso, ricavata nel tufo vulcanico e con interno decorato di affreschi trecenteschi.


MOLITERNO
Piccolo centro situato nell’alta valle del fiume Agri, Moliterno è tutto arroccato intorno al Castello feudale, di epoca tardo-angioina, opera imponente con due torri ed un mastio merlato.
Molto suggestive sono le stradine dell’abitato, lungo le quali vi sono eleganti palazzi, quali Palazzo Lovito, Palazzo Gilberto e Palazzo Valinoto. Da visitare è la Chiesa dell’Assunta, con facciata settecentesca. Al suo interno vi sono un altare in stile rinascimentale, una tela di scuola napoletana del 1600 rappresentante L’Ultima Cena, una croce processuale dello stesso periodo, una tavola raffigurante San Pietro (XVI secolo) di Simone da Firenze. Interessante da un punto di vista artistico è la Chiesa di Santa Croce, di origine francescana, risalente al 1600, al cui interno si possono ammirare altari barocchi, un crocifisso in stile gotico del XVII secolo, un reliquario in legno di noce ed una Deposizione del Pietrafesa in una complessa cornice barocca. Il paese è una base ideale per escursioni verso la Pineta Seggio e la Faggetta, oppure la zona del monte Raparo e il gruppo del Sirino. La festa più rappresentativa di Moliterno è la “Sagra del Formaggio”, che si svolge ogni anno la prima domenica di agosto e durante la quale si può assaporare il gustoso pecorino dal sapore pieno tendente al piccante.


GRUMENTO NOVA
Fondata dai profughi della vicina Grumentum nel 973, Grumento Nova si trova su una collina che domina la confluenza fra l’Agri e il fiume Sciaura.
Nel centro storico si possono ammirare diversi portali barocchi in pietra e alcune cappelle, come quelle barocche del Rosario, della Madonna di Pietà e della Madonna della Salute, di Sant’Infantino e di Santa Caterina di Alessandria. Interessante è la Chiesa Madre di Sant’Antonio Martire, dell’Ottocento, con facciata in stile neoclassico e campanile a vela e che custodisce numerose reliquie, fra cui la più importante è la “Terra mixta cum sanguine Christi”, che si trova all’interno di una teca, opera di pregevole argenteria della scuola napoletana. Molto bella è anche la Chiesa del Rosario (1860) la cui cupola è sostenuta da quattro colonne e che conserva al suo interno splendidi mosaici. Nei pressi dell’abitato si può visitare il “Parco Archeologico di Grumentum”, dove si possono osservare i resti dell’acquedotto con tubi di piombo (I secolo a. C. ), il teatro, le terme, l’area del foro con il Capitolium, dedicato a Giove, Giunione e Minerva, l’antico macellum e splendide domus.

SARCONI

Posto a 630 m.s.l.m., il territorio si sviluppa parzialmente in pianura ed è attrraversato dal torrente Maglia che nasce dal Monte Sirino. Si ritiene erroneamente che Sarconi, prima ancore delle invasioni saracene, esistesse già come sobborgo dell’antica Grumentum. per la verità, i reperti in località Caramelle, Cesina e Santa Barbara, dimostrano solo che ivi erano state edificate nelle Villae Risticae che gravitavano nell’orbita della colonia romana. Solo dopo la distruzione di Grumentum, nella prima località sorse un Pago che in epoca medievale si ampliò. Da visitare  sono le numerose chiese e l’acquedotto Cavour del 1867. La sua economia, prettamente agricola è basata sulla coltivazione del fagiolo che ha ricevuto l’indicazione I.G.P., rinomato per le sue qualità. E’ possibile farne la degustazione nel mese di agosto partecipando alla sagra del fagiolo.
Attraversato dal torrente Maglia, che nasce sul monte Sirino, Sarconi è situato in un’area boschiva.
Rendono caratteristico il centro storico i suoi palazzi, con portali in pietra e balconi in ferro battuto, e le numerose viuzze dove si può vivere ancora l’atmosfera di un tempo. Interessante è la Chiesa di Santa Maria Assunta, il cui nucleo originario risale al XV secolo e che è stata ricostruita agli inizi del ‘900. Essa è decorata dai dipinti geometrici illusivi di Sebastiano Paradiso. Nei pressi dell’abitato da visitare è anche la Chiesa di Sant’Antonio di Padova, al cui interno è possibile ammirare l’altare in stile barocco ornato con lo stemma della famiglia Pignatelli e quello del Comune, due affreschi raffiguranti il Miracolo dell’Apparizione del Bambino Gesù a Sant’Antonio e l’immagine di Sant’Antonio. Interessante è il Museo della Civiltà Contadina che ripercorre la storia antropologica del paese.
Il 18 e 19 agosto si tiene la “Sagra del Fagiolo”, manifestazione in cui i visitatori sono invitati a prendere parte ad un caratteristico itinerario gastronomico attraverso i vicoli del paese in cui, in vari luoghi del centro storico, vengono preparati dei punti ristoro.

 

   
             
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